La differenza tra DOC e DOCG
Nel panorama vitivinicolo italiano le denominazioni DOC e DOCG rappresentano due livelli di qualità e di prestigio per i vini. Ma quali sono le differenze tra le due classificazioni? In questo articolo andremo ad approfondire le caratteristiche distintive dei vini DOC e DOCG, analizzando i requisiti di produzione, le aree geografiche e le tipologie di vino interessate.
Le differenze tra DOCG e DOC
DOC e DOCG sono acronimi che indicano rispettivamente "Denominazione di Origine Controllata" e "Denominazione di Origine Controllata e Garantita". Entrambe le denominazioni sono attribuite a vini prodotti in specifiche zone geografiche, seguendo rigidi disciplinari di produzione che ne tutelano la qualità e l'autenticità.
La differenza principale tra DOC e DOCG risiede nel livello di controllo e garanzia. I vini DOCG sono sottoposti a controlli più rigorosi rispetto ai vini DOC, sia in fase di produzione che di imbottigliamento. Inoltre, i vini DOCG devono superare un esame organolettico da parte di una commissione di esperti prima di essere immessi sul mercato.
Quali sono le caratteristiche di un vino DOC?
Un vino DOC deve rispettare una serie di requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, che definisce:
- zona di produzione: l'area geografica delimitata in cui devono essere coltivate le uve;
- vitigni: le varietà di uve ammesse e le loro percentuali nel blend;
- resa per ettaro: la quantità massima di uva che può essere prodotta per ettaro di vigneto;
- tecniche di coltivazione: le pratiche agronomiche consentite, come la potatura, la concimazione e i trattamenti fitosanitari;
- vinificazione: i metodi di produzione del vino, come la fermentazione, l'affinamento e l'invecchiamento;
- caratteristiche organolettiche: le proprietà sensoriali del vino, come il colore, il profumo e il sapore.
Un esempio di vino DOC è il Pinot Grigio Impronta del Fondatore Alto Adige DOC, un prodotto bianco fresco e fruttato da uve Pinot Grigio coltivate nella Valdadige, una valle situata in Trentino-Alto Adige.
Quali sono le caratteristiche di un vino DOCG?
Un vino DOCG deve rispettare gli stessi requisiti di un vino DOC ma con standard qualitativi ancora più elevati. In particolare, i vini DOCG devono:
- superare un esame organolettico: prima di essere imbottigliati, i vini DOCG devono essere sottoposti a un esame da parte di una commissione di esperti, che ne valuta le caratteristiche organolettiche e la conformità al disciplinare;
- essere imbottigliati nella zona di produzione: a garanzia dell'origine e della tracciabilità del prodotto;
- riportare un contrassegno di Stato: ogni bottiglia di vino DOCG deve essere dotata di un contrassegno di Stato che ne certifica l'autenticità e la qualità.
Quando un vino diventa DOCG?
La DOCG rappresenta l'eccellenza nel panorama vitivinicolo italiano, un riconoscimento riservato ai vini che hanno dimostrato nel tempo la loro straordinaria qualità e il forte legame con il territorio d'origine. Ma quando un vino può fregiarsi di questo prestigioso titolo?
Il cammino verso la DOCG è lungo e impegnativo. Un vino può ambire a questa denominazione solo dopo aver mantenuto lo status di DOC per almeno 10 anni. Durante questo periodo, il vino deve dimostrare di possedere caratteristiche qualitative costantemente elevate, superando rigorosi controlli e analisi sensoriali.
Ma non basta la qualità: un vino DOCG deve anche aver acquisito una reputazione consolidata sul mercato nazionale e internazionale. Questo significa che deve essere apprezzato e riconosciuto dai consumatori, dagli esperti e dagli operatori del settore come un prodotto di eccellenza, espressione autentica del suo territorio.
Differenza tra Prosecco DOC e Prosecco DOCG
Il Prosecco è un esempio di vino che può essere prodotto sia come DOC che come DOCG e la differenza principale risiede nella zona di produzione e nei requisiti qualitativi:
- Prosecco DOC: può essere prodotto in un'area geografica più ampia, che comprende nove province tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia;
- Prosecco DOCG: è prodotto esclusivamente a Conegliano Valdobbiadene e Asolo, due aree più ristrette e particolarmente vocate. Inoltre, il Prosecco DOCG deve rispettare standard produttivi più rigorosi, come una resa per ettaro inferiore e l'obbligo di raccolta manuale delle uve.
Il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut di Santa Margherita è un esempio di Prosecco DOCG di alta qualità, prodotto con uve Glera coltivate nelle colline di Valdobbiadene, un territorio riconosciuto Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
In conclusione, le denominazioni DOC e DOCG rappresentano un importante strumento per tutelare e valorizzare la qualità e la tipicità dei vini italiani. Scegliere un vino DOC o DOCG significa optare per un prodotto garantito, espressione autentica del territorio di provenienza.