La sigla IGT sta per “Indicazione Geografica Tipica”. Si tratta di una certificazione di qualità che viene attribuita ai vini prodotti in determinate zone geografiche dell'Italia. Innanzitutto, ecco quali sono le caratteristiche dei vini IGT:

  • zona di produzione: i vini IGT devono essere prodotti in zone geografiche più ampie rispetto ai vini DOC e DOCG. Queste zone possono essere intere regioni, province o vaste aree all'interno di una regione;
  • vitigni: i vini IGT possono essere prodotti con uve di uno o più vitigni, autoctoni o internazionali. Non esiste un disciplinare che definisca i vitigni da utilizzare per la produzione di un vino IGT;
  • regole di produzione: i vini IGT devono rispettare alcune regole di produzione, come la resa per ettaro, il grado alcolico minimo e le pratiche enologiche consentite. Queste regole sono però meno restrittive rispetto a quelle dei vini DOC e DOCG;
  • etichettatura: i vini IGT devono riportare in etichetta la menzione "Indicazione Geografica Tipica", il nome della zona di produzione e l'annata.

Fatte queste prime precisazioni, passiamo ad analizzare quali sono le differenze tra le sigle “IGT”, “DOC” e “DOCG”:

  • IGT: i vini IGT hanno le regole di produzione meno restrittive tra i vini italiani con indicazione geografica;
  • DOC: i vini DOC hanno regole di produzione più restrittive rispetto ai vini IGT, che riguardano la zona di produzione, i vitigni, le rese e le pratiche enologiche;
  • DOCG: i vini DOCG hanno le regole di produzione più restrittive tra i vini italiani, con requisiti ancora più rigorosi rispetto ai vini DOC.

In conclusione, i vini IGT rappresentano una categoria ampia e variegata di vini italiani. Rispetto ai vini DOC e DOCG, la loro caratteristica principale è una maggiore libertà produttiva che si traduce in una grande varietà di stili e tipologie e nella possibilità di offrire un buon rapporto qualità-prezzo.