La fillossera (Phylloxera vastatrix) è un nematode parassita di origine americana, appartenente alla famiglia degli afidi, che ha causato gravissimi danni alle vigne europee a partire dalla metà del XIX secolo.
Caratteristiche e danni:
- dimensioni e aspetto: la fillossera è un insetto minuscolo, lungo circa 1 mm, di colore giallo-brunastro;
- ciclo vitale: presenta un ciclo vitale complesso, con diverse forme che si alternano su vite e altre piante ospiti;
- danni: l'insetto si nutre della linfa delle radici della vite, provocando la formazione di nodosità e l'interruzione del flusso linfatico. Le piante infette manifestano un progressivo indebolimento, fino al completo disseccamento.
La filossera ha comportato nel corso dei secoli un impatto storico considerevole:
- diffusione e anni di crisi: la fillossera arrivò in Europa nel 1863, causando una vera e propria catastrofe per la viticoltura. In pochi decenni, devastò vigneti in Francia, Italia e altri paesi europei, con perdite di produzione fino al 90%;
- rimedio e nuove viti: la soluzione definitiva arrivò dall'utilizzo di portainnesti americani, resistenti all'attacco della fillossera. Su questi portainnesti vengono innestate le varietà europee di vite, creando vigneti resistenti al parassita.
Cosa si può fare oggi per contrastare la diffusione di questo parassita?
- controllo e monitoraggio: la fillossera è ancora presente in alcune zone, ma grazie ai portainnesti americani e a metodi di controllo rigorosi, il suo impatto è drasticamente ridotto;
- importanza storica: la fillossera ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della viticoltura, obbligando i vignaioli a innovare e adottare nuove tecniche di coltivazione.
In conclusione, la fillossera rappresenta un insetto parassita che ha devastato la viticoltura europea nel XIX secolo. Grazie all'utilizzo di portainnesti americani e a metodi di controllo, il suo impatto è oggi sotto controllo, ma rimane un monito per l'importanza di tutelare la salute delle vigne.